mercoledì 4 gennaio 2012

SANTA MARGHERITA MARIA ALACOQUE E IL SACRO CUORE- terza parte


Continua qui la pubblicazione di alcuni estratti dalla bolla di canonizzazione di Santa Margherita Maria Alacoque.
Lo scritto mette in evidenza, anche stavolta, alcuni punti di grande importanza:
  • il divin Cuore di Gesù vuole che suppliamo all'ingratitudine estrema con cui è trattato da molti. E' vero che nessuna creatura è in grado di amare questo Cuore come merita, ma il nostro desiderio di farlo verrà ricompensato da quello stesso Cuore, che supplirà alle umane mancanze, infiammando i cuori degli uomini di amore....lo aveva già detto a Santa Gertrude la Grande!
  • infiammati dall'amore del Cuore di Gesù, a noi rimane la libertà di agire in conformità o meno a quanto questo amore ci ispira e ci chiede.... ecco i consigli che diede a Santa Margherita Maria e che tutti possono provare ad applicare : comunicarsi spesso, specialmente al primo venerdì -offrendo questa Comunione in riparazione per i peccati-; pregare implorando la Misericordia Divina sui peccatori -alleviando così i dolori di Gesù nell'Orto degli Ulivi-; schivare le tentazioni del demonio fidando sull'obbedienza, che per un religioso sarà quella al superiore, per un laico al proprio direttore spirituale;
  • C'è infine un ultimo punto molto interessante: il Cuore di Gesù non divide gli animi, ma li unisce. Anzi, tanto più i cuori degli uomini amano il Divin Cuore, tanto più saranno legati fra di loro, proprio nel e per mezzo del Cuore di Gesù!

Qui è possibile leggere la seconda parte degli estratti della bolla.
Buon proseguimento di lettura!





Dalla bolla di canonizzazione della Santa,
"LA MERAVIGLIOSA STORIA DI MARGHERITA MARIA ALOCOQUE", scritta da Papa Benedetto XV



Nuova apparizione

Gesù apparve di nuovo alla sua sposa: dalle sue cinque piaghe e specialmente dal suo Cuore adorabile, si sprigionavano fiamme e fulgori. 
Le ricordò il suo amore infinito per gli uomini e si lamentò di venir corrisposto con ingratitudine, ostinazione e oltraggi. 
E aggiunse: «Tu almeno compensa l'ingratitudine del loro abbandono». 
«E come potrei io, Signore?» rispose essa. 
E Gesù: «Ecco, ora hai come supplire alla tua debolezza».

E aperto il divin Cuore ne uscì una fiamma tanto veemente che a mala pena le ressero le forze per sostenerla.
Le ordinò allora ciò che avrebbe dovuto fare: doveva accostarsi alla santa comunione quanto più spesso gliel'avesse permesso l'ubbidienza e ogni primo venerdì di ciascun mese. Prima della mezzanotte dal giovedì al venerdì, a ricordo della tristezza mortale che oppresse il Redentore degli uomini nel giardino degli ulivi, per lo spazio di un'ora intera doveva giacere prostrata a terra, implorare misericordia per i peccatori e alleviare insieme, in qualche modo, l'amarezza da Lui provata per l'abbandono degli Apostoli. 
Doveva guardarsi diligentemente dal nemico, che, in tanti modi, le avrebbe teso insidie; doveva aver per norma l'obbedienza e non doveva far nulla senza il comando dei superiori. Rimasta come fuori di sé per tale visione, le consorelle che la cercavano, si accorsero che non riusciva né a rispondere né a fare un passo, e così infiammata e tremante la condussero alla superiora. 
Margherita Maria, gettandosi alle sue ginocchia, le raccontò a malincuore quanto le era accaduto. 
Ma la Madre de Saumaise, ricevutala rudemente la mortificò e non volle concederle nulla di quanto il Signore le aveva chiesto. 
Di ciò essa ne fu quanto mai lieta, dato che nessuna cosa le era più gradita che l'umiliazione e la disistima degli altri.

Sotto la protezione della Vergine

Ma quella fiamma che divinamente aveva pervaso le fragili membra di Margherita, le fece contrarre una febbre tanto alta e continua, anche se tollerata da lei volentieri, che la portò a tal punto che sembrava dovesse morire da un momento all'altro.
Madre de Saumaise ordinò allora a Margherita Maria di chiedere a Dio la guarigione; se l'avesse ottenuta, questa sarebbe stata prova sicura che era guidata dallo Spirito divino. Obbedì alla volontà della superiora e fu subito esaudita. 
A Margherita malata, infatti, apparve la santissima Madre di Dio, e le disse che era stata inviata dal divin Figlio per restituire alla diletta figlia la salute di prima. 
Poi con molta bontà, la consolò e le predisse che le restava ancora un lungo cammino da percorrere, sempre sotto la croce, trafitta da chiodi e spine, lacerata da flagelli. Non doveva però temer nulla, perché Essa non l'avrebbe mai abbandonata, ma l'avrebbe tenuta costantemente sotto la sua protezione.



IL PADRE LA COLOMBIÈRE E LA GRANDE RIVELAZIONE




«La visionaria»


Davanti a questi fatti Madre de Saumaise non poteva avere più alcun dubbio che i fenomeni che avvenivano in Margherita Maria fossero di origine soprannaturale.
Non sentendosi però capace di dirigere una figlia che batteva vie tanto eccelse, credette giustamente necessario di far esaminare il tanto difficile caso da persone religiose di Paray, esperte nella conoscenza e guida delle anime. 
Costoro, esaminati i fatti, ritennero Margherita Maria una visionaria e proibirono a lei e alla superiora di accettare e prestar fede a quanto si presentasse di meraviglioso. 
Invano Margherita Maria si sforzava con tutte le sue energie di eseguire questo comando, perché il Signore non glielo permetteva. 
Cadde così in una grande ansietà, perché, mentre Dio continuava a operare con insistenza sulla sua serva, questa aveva l'ordine di ritenere che non era Dio ad agire in lei. 
Mentre, in tale stato di perplessità, si credeva abbandonata da Dio, il divino Maestro la tranquillizzò, promettendo di inviarle un suo servo, al quale voleva che manifestasse tutti i segreti da lei conosciuti intorno al suo sacro Cuore: egli infatti era stato scelto a confermarla sulla via straordinaria sulla quale camminava.



"Ecco colui che ti mando"


All'inizio dell'anno seguente, giunse a Paray, come superiore della casa dei gesuiti, il venerabile Padre Claudio de la Colombière, la cui scienza e virtù eran tenute in grande stima. La prima volta che mise piede nel monastero della Visitazione, Margherita Maria sentì dentro di sé una voce che le diceva: «Ecco colui che ti mando».
Qualche tempo dopo, terminata una conferenza alle religiose della Visitazione, il Padre La Colombière domandò alla Madre de Saumaise chi fosse la suora da lui vista al posto che le indicò, e rispondendogli che si chiamava Margherita Maria, il Padre aggiunse: _ È un'anima eletta _. Madre de Saumaise ordinò allora a Margherita Maria di manifestare tutto il suo animo al Padre Claudio.
Essa si presentò al Padre con grande ripugnanza, ma poi, da lui confortata, si aprì candidamente. 
Il Padre La Colombière incoraggiò l'umile suora assicurandola che non doveva avere alcun dubbio sullo Spirito che la guidava, poiché Esso non la sottraeva all'obbedienza. 
Poteva quindi seguire gli impulsi di Dio, abbandonarsi pienamente e con riconoscenza al suo volere, e ammirare piuttosto la sua bontà dal momento che, nonostante la sua ritrosia, non si era ritirato da lei; accogliesse dunque le sue confidenze e i suoi familiari colloqui con animo riverente, umile e grato.

L'unione dei tre cuori

Un giorno il Padre La Colombière, mentre celebrava il divin Sacrificio nella Chiesa della Visitazione, con la partecipazione delle suore, riflettendo sulla bontà del Signore che si comunica a noi per mezzo del santo sacrificio, si sentì infiammare da un nuovo e inesplicabile fervore. 
Questo stato d'animo fu rivelato anche a Margherita. 
Ora, mentre essa stava per comunicarsi, Nostro Signore le mostrò il suo Cuore che sembrava una fornace ardente. 
Altri due cuori si avvicinarono al Cuore di Gesù per unirsi e immergersi in Lui. 
Sentì allora una voce che diceva: «Così il mio amore unisce in eterno questi tre cuori». 
Gli altri due cuori erano quello di Margherita e quello di Padre Claudio. Il Signore inoltre ordinò alla sua serva di manifestare al padre i tesori del suo divin Cuore, affinché ne divulgasse il valore e i benefici, e soggiunse che li voleva tutt'e due come fratello e sorella, partecipi ugualmente di queste divine ricchezze.

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