lunedì 16 gennaio 2012

SANTA MARGHERITA MARIA ALACOQUE E IL SACRO CUORE- sesta parte



Si conclude quest'oggi la pubblicazione degli estratti dalla bolla di canonizzazione di Santa Margherita Maria Alacoque.
La parte finale ci riserva la "grande promessa" che il Sacro Cuore di Gesù volle fare all'umanità.
In essa è contenuto l'invito del Signore a comunicarsi per nove mesi consecutivi il primo venerdì del mese, naturalmente alle debite condizioni (confessarsi negli otto giorni precedenti o successivi).
Ovviamente, questa devozione non va intesa come una formula magica: Gesù non può violare la libertà umana e dunque l'uomo può ugualmente "autocondannarsi" se pensa di salvarsi soltanto seguendo questa pratica e poi vivendo nello stato di peccato.
Così come essa è un aiuto ulteriore, ma non indispensabile, per la salvezza delle anime che vivono e/o muoiono in stato di grazia.
La conclusione della bolla, da parte di Papa Benedetto XV, ci richiama ad una triste verità: nonostante la diffusione del culto e l'incremento della devozione al Sacro Cuore di Gesù, molte, troppe sono ancora le anime che vivono in stato di peccato, disprezzando questo Cuore Adorabilissimo... a noi il compito di offrire, riparare, amare anche per questi lontani da Dio, al fine di ottenerne la conversione ed il ritorno nel porto sicuro che è il Cuore che tanto ha amato, ama e amerà gli uomini!







 LA GRANDE PROMESSA

Frattanto la devozione al Sacro Cuore di Gesù si propagava anche in altri monasteri della Visitazione-
Con il consenso e l'incoraggiamento del Padre Rolin, nell'anno 1686, Margherita Maria si obbligò, con voto, di consacrarsi con una unione più strettamente possibile al sacratissimo Cuore di Gesù.

Promise di rimettersi totalmente a Lui nelle gioie e nei dolori, e, dimentica completamente di sé, di amarlo, di offrirgli riparazione, e di voler essere per sempre una sua vittima, operando e soffrendo tutto in silenzio.

Promise, inoltre, di voler amare di cuore tutti i suoi avversari, di ritenerli come i suoi principali amici, di adoperarsi a loro vantaggio e di fare ad essi tutto quel bene che avrebbe avuto la possibilità di fare.



La «Grande Promessa»


Il Signore Gesù poi si degnò di rivolgere alla sua fedele sposa queste parole:
«Ti prometto, nell'eccessiva misericordia del mio Cuore, che a coloro che si accosteranno alla sacra mensa per nove mesi consecutivi, ogni primo venerdì del mese, l'onnipotente amore del mio Cuore concederà il dono della penitenza finale: non moriranno in stato di peccato, né senza ricevere i santi sacramenti; e il mio Cuore in quegli ultimi istanti sarà per loro sicuro asilo».


La visione del 2 luglio 1688

Nel giorno della festa della Visitazione, Margherita Maria pregava davanti al santissimo Sacramento, vide un luogo molto alto e spazioso, di bellezza meravigliosa. 
Al centro, come in un trono di fuoco sfolgorava il sacratissimo Cuore di Gesù; da un lato c'era la beatissima Vergine, dall'altro san Francesco di Sales e il Padre de la Colombière; vi apparivano pure le figlie della Visitazione accompagnate dai loro angeli custodi.
La Regina del Cielo esortò le sue figlie con queste parole: «Venite, figlie dilette, avvicinatevi». E additando il divin Cuore, continuava: «Ecco questo divino tesoro che è stato manifestato soprattutto per voi, perché predilige il vostro Istituto e, come suo Beniamino, lo ama in modo del tutto particolare e a preferenza di altri e lo vuole arricchire di questo dono. Non basta però che voi godiate di tanto tesoro, ma bisogna che ne rendiate partecipi anche gli altri e lo distribuiate con abbondanza nel mondo intero, perché col prenderne non finisce, anzi, quanto più vi si attinge, più ne rimane da attingere».



La devozione verso il divin Cuore

A noi conviene rallegrarci di cuore e ringraziare vivamente Iddio che vive nei secoli dei secoli, per aver benedetto con ogni benedizione spirituale la sua serva Margherita Maria ed averla eletta a suscitare una rinnovata devozione verso il divin Cuore del nostro Salvatore.
Dal giorno della suprema manifestazione di questa volontà fino ad oggi. è andato sempre più crescendo il numero di coloro che si studiano di riparare l'ingratitudine e la diserzione degli uomini da Dio.
La solennità destinata ad onorare il Cuore Sacratissimo è diffusa in tutto il mondo e moltissime sono le cappelle e le chiese ad esso dedicate, dove accorrono i fedeli a implorare misericordia dal Sacro Cuore e la grazia della penitenza finale.
Tuttavia è ancora grande il numero di coloro che non si danno pensiero di Dio e dei suoi comandamenti; enorme l'ignoranza dei doveri verso il nostro Creatore! 
Preoccupati degli affari umani, molti dimenticano la vita spirituale ed eterna e ardiscono perfino proferire bestemmie contro quel Cuore.


Dato in Roma presso San Pietro, l'anno del Signore 1920, nel giorno 13 del mese di maggio, anno sesto del nostro Pontificato,
Io BENEDETTO, Vescovo della Chiesa Cattolica"

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