Tutte le varie modalità di devozione al Sacro Cuore cui si faceva ricorso nelle case salesiane, trovavano il loro centro, la loro calamita, il loro punto di arrivo e di ripartenza nella festa annuale del S. Cuore.
Particolarmente sentita fu quella del 1875: ricorreva infatti, quell'anno, il secondo centenario delle apparizioni e rivelazioni del Cuore di Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque.
La suora visitandina era legata, in un certo modo, alla famiglia salesiana: l'ordine della Visitazione fu fondato da san Francesco di Sales -scelto da don Bosco come patrono della sua congregazione- e da una sua figlia spirituale, Santa Giovanna di Chantal.
Ecco come don Bosco cercò di spiegare ai suoi giovani oratoriani l'importanza di quella festa, ed ecco come, anche a noi, oggi, dice qualcosa sulla necessità di ringraziare il Cuore divino di Cristo Signore Nostro, per tanto dono di amore infinito!
Dalle "Memorie Biografiche" di San Giovanni Bosco:
"Il 4 di giugno cadeva il 1° Venerdì dopo l'Ottava del Corpus Domini.
Don Bosco la sera antecedente annunziò la festa del S. Cuore, e in che consistesse il culto del S. Cuore.
-Domani miei cari figlioli, la Chiesa celebra la festa del S. Cuore di Gesù.
Qualcheduno di voi vorrà sapere che cosa sia questa festa e perché si onori con una speciale rimembranza l'amore che Gesù portò agli uomini.
Oh! L'amore grandissimo, infinito, che Gesù ci portò nella Sua Incarnazione e nascita, nella Sua vita e predicazione e particolarmente nella Sua Passione e morte.
Siccome poi sede dell'anima è il cuore, così si venera il Sacro Cuore come oggetto che serve di fornace a questo smisurato amore.
Questo culto al Ss. Cuore di Gesù, cioè all'amore che Gesù ci dimostrò, fu di tutti i tempi e di sempre; ma non sempre vi fu una festa appositamente stabilita per venerarLo.
Facciamoci coraggio, ed ognuno faccia del suo meglio per corrispondere a tanto amore che Gesù Cristo ci ha portato".
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