domenica 4 dicembre 2011

LO SVILUPPO DELLA DEVOZIONE AL CUORE DI GESU' NEL CORSO DEI SECOLI -Prima parte

Dal volume "Preghiere al Sacratissimo Cuore di Gesù"- Editrice Shalom




"Nei primi secoli del Cristianesimo non si sviluppa tanto la spiritualità del Cuore di Gesù. quanto si approfondisce la meditazione sulla piaga del Costato di Cristo.

Tertulliano vi vede l'apertura, salvifica per ogni credente, dalla quale nascono i sacramenti e la stessa Chiesa. 

San Girolamo e sant'Agostino amano paragonare la nascita di Eva dalla costola di Adamo addormentato con la nascita della Chiesa, Eva salvatrice, dal costato del nuovo Adamo "addormentato" sulla Croce.

L'apertura del costato è contemplata come l'arca (di cui quella di Noè costituisce prefigurazione) che accoglie e salva chiunque vi cerchi rifugio.
Sul finire del secolo X si diffonde la devozione alle cinque Piaghe del Signore.
San Pier Damiani testimonia in una delle sue più belle preghiere quanto fosse radicato e profondo, nel suo periodo storico, l'impegno a meditare sulla Passione di Cristo.
Questa devozione si diffonde ben presto dagli ambienti monastici al popolo, dove riceve nuovo impulso alla predicazione dei francescani e domenicani tra il finire del XII e l'inizio del XIII secolo.

Soltanto a partire dal secolo XI si è incominciato ad associare il Cuore fisico di Gesù, trafitto con una lancia sulla croce, al suo amore per noi.
Così si esprime San Bonaventura: Perché dal fianco di Cristo morto in croce fosse nata la Chiesa e si adempisse la Scrittura che dice Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto, per divina disposizione è stato permesso che un soldato trafiggesse e aprisse quel sacro costato.
Ne uscì sangue e acqua, prezzo della nostra salvezza.
Lo sgorgare da una simile sorgente, cioè dal segreto del cuore, dà ai sacramenti della Chiesa la capacità di conferire la vita eterna ed è, per coloro che già vivono in Cristo, bevanda di fonte viva che zampilla per la vita eterna.


Due mistiche cistercensi sviluppano nel corso del VII secolo la devozione al Sacro Cuore di Gesù.

La prima in ordine cronologico è Matilde di Hackenborn, che contempla nel Cuore del Cristo la casa rifugio dove entrare per trovare pace e gioia anche nei giorni di dolore.

L'altra è santa Geltrude la Grande, che nei suoi scritti contempla (e ne diffonde la devozione) il Cuore del Cristo Risorto, sorgente d'acqua viva che si versa sulla terra per santificare i giusti, convertire i peccatori, e nel Purgatorio a recare refrigerio alle anime sofferenti.
Per lei, la spiritualità del Cuore di Gesù è un invito alla gioia, all'abbandono fiducioso in lui, alla ricerca di maggiore intimità con l'Amato che si realizza nella partecipazione alla liturgia e alla mensa eucaristica.

La devozione al Sacro Cuore di Gesù si sviluppa, inoltre, e si approfondisce contemporaneamente al diffondersi dell'adorazione eucaristica: nel 1300 in Germania, il Santissimo Sacramento viene esposto in un ostensorio che ha la forma del Cristo in Croce, nel quale l'Ostia era posta, sotto vetro, in mezzo al petto (dunque al posto del cuore).

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