lunedì 23 settembre 2013

PREGHIERE AL SACRO CUORE: Preghiera di Santa Gertrude


PREGHIERA QUOTIDIANA DI SANTA GERTRUDE

Tu sia lodato, Santissimo Cuore di Gesù, Tu vivente e vivificante fonte della vita eterna, tesoro inesauribile della divinità, fornace ardente dell'amore divino!

Tu sei il luogo della mia pace e il mio rifugio.
Mio Diletto Salvatore, accendi nel mo cuore quell'amore in cui il Tuo Cuore tutto si consuma.

Deponi nel mio cuore quella preziosa misericordia che sgorga dal Tuo Cuore come dalla sua fonte.

Fa' che il mio cuore sia col Tuo così strettamente unito, che la Tua volontà sia anche la mia e che la mia volontà coincida con la Tua per tutta l'eternità: non desidero nient'altro che in futuro la Tua santa volontà sia il motore di tutti i miei desideri e le mie azioni.
Amen 

venerdì 20 settembre 2013

DAGLI SCRITTI DI SANTA MATILDE DI HACKEBORN: Il Cuore come pegno per la vita eterna


Prosegue l'antologia di testi tratti dagli scritti di Santa Matilde di Hackenorn. 
Siamo davanti ad uno dei passi più significativi per la devozione nutrita dalla Santa verso il Sacratissimo Cuore di Gesù.
Mediatiamolo, pensando che per ciascuno di noi, quel Cuore è rifugio e pegno!




IN CHE MODO IL SIGNORE LE DIEDE IL SUO CUORE COME PEGNO PER LA VITA ETERNA


Nel mercoledì di Pasqua, mentre veniva intonata la messa Venite benedicti, si sentì inondata da un insolito ed ineffabile gaudio e disse al Signore: "Oh, fossi almeno una di quelle anime che da Te udranno questa dolcissima voce"!

Il Signore le rispose: "Puoi sperarlo fiduciosa! 
In pegno ti dò il Mio Cuore; lo terrai sempre con te, e nel giorno in cui realizzerò il tuo desiderio, me lo riconsegnerai in testimonio.
Ti dono pure il Mio Cuore come casa di rifugio, affinché nell'ora della tua morte non si apra davanti a te nessun'altra via fuorché quella del mio cuore, dove verrai a riposarti per sempre".

Questo dono fu uno dei primi che la santa ricevette da Dio; perciò, da quel momento, essa concepì una somma devozione al Sacro Cuore di Gesù Cristo, e quasi ogni volta che il Signore le compariva, ella riceveva da quel Cuore divino qualche grazia speciale.

Perciò, Matilde ripeteva spesso: "Se si dovessero scrivere tutti i beni che dal Cuore grandemente benigno di Dio mi furono donati, non basterebbe un volume grosso come quel del Mattutino".

lunedì 16 settembre 2013

PENSIERI DI SANTA MATILDE DI HACKEBORN: con animo infantile verso il cuore


Qui trovate il primo della serie di post dedicati a questa santa, con qualche breve cenno biografico.






CON ANIMO INFANTILE VERSO IL CUORE

Una volta che Matilde si mise a pregare per una persona,
 ne vide l'anima sotto forma di un bambino 
che pareva in piedi nel Cuore di Dio, 
e in pari tempo 
teneva tra le mani questo Cuore Divino.

Il Signore disse: 
Venga a me in tutte le sue tribolazioni, 
si tenga nel mio Cuore, 
vi cerchi la consolazione
 e Io non l'abbandonerò mai.

giovedì 5 settembre 2013

ORA SANTA PER LA VIGILIA DEL PRIMO VENERDI' DI SETTEMBRE




ORA SANTA

 PER LA VIGILIA

DEL PRIMO VENERDI'

DI SETTEMBRE
 di Padre Matteo Crawley





Scendeva la sera del Giovedì santo... Insieme con le prime ombre, gli orrori di un'agonia spaventosa riempivano già il Cuore straziato di Gesù. 
Il Nazareno Salvatore era il Figlio dell'Uomo... 
Aveva una Madre, unica nella sua tenerezza, divina nella sua bellezza, il suo affetto e il suo sguardo erano per Gesù più del canto degli angeli, più dell'aura profumata dei cieli... Lei era la benedetta dal Padre ... e doveva lasciarla per amore degli uomini... 
È il Giovedì santo, giorno degli addii supremi del Maestro...

La sua ora è giunta: prostrato a terra, in ginocchio dinnanzi alla Vergine Maria, il Figlio di Dio le chiede il consenso di morire per la redenzione dei suoi stessi carnefici!... 

Questa scena in cui l'autore mostra Gesù che da l'addio a sua Madre, non ci viene da alcun dato storico. 
Ma è tuttavia permesso alla pietà cristiana immaginarla, come d'altronde fece S. Bonaventura nelle sue «Meditazioni sulla vita di Cristo». 

Con il capo appoggiato sul petto materno, Gesù le affida commosso le pecorelle del suo ovile. Maria Lo stringe tra le sue braccia... 
Ricorda Betlemme mentre i suoi occhi, divinamente illuminati, si posano anticipatamente sul Calvario... 
E anch'Elia piange, bagnando con le sue lacrime la testa del Salvatore... piange offrendo all'eterno Padre la Vittima, l'Agnello immacolato... piange, benedicendo il mondo, il cui riscatto ebbe principio nella felice casetta di Nazareth e sarà compiuto il giorno seguente, sopra un patibolo di orrore, di sangue e di vergogna! 

Delirante d'amore, la Madre abbraccia il Figlio, e prima che le spine profanino la sua fronte, Lo bacia nel nome del cielo, perché è suo Dio... torna a baciarlo nel nome della terra, perché è suo Re... e pronuncia un fiat doloroso ed onnipotente....

È notte ormai. Gesù ha affidato la Madre desolata agli amici di Betania e agli angeli, e si allontana con l'anima immersa in un'agonia più amara della morte! ...
                                                                              (Pausa) 

LE ANIME — Come fa bene, Gesù eucaristico, ricordare in quest'ora e in questo giorno memorabile, questa tua prima crudelissima angoscia, il dolore e il sacrificio di tua Madre per il genere umano colpevole!... Signore, non solo come Dio, ma anche come Uomo-Dio e Figlio di Maria, Tu penetri e comprendi la mortale crudeltà delle separazioni della terra... il dolore che provocano le assenze, le partenze e la morte...  
Proprio perché sei Gesù, cioè veramente Uomo e anche Dio, noi comprendiamo questo strazio del tuo Cuore, così delicato e capace di amare, nel separarti da Maria, addolorata come nessuna madre da quel momento in poi... 

Guarda in Lei, Gesù, tante madri, tante spose, tante anime che piangono, oggi, dinnanzi al tuo tabernacolo l'assenza di persone tanto care!.. Quante fra loro verranno in seguito, sole, a prostrarsi dinnanzi alla croce sanguinante!... Sì, verranno sole, perché la sventura, e talvolta la mancanza di fede, terranno lontani dal focolare o dal tempio un fratello, uno sposo, un figlio!...

Lontani, ma mai saranno scacciati dal santuario del tuo Sacro Cuore, che è la resurrezione di quelli che sono caduti!... E in esso, come in un calice, verranno a piangere con Te, in questo Getsemani, le angosce dell'assenza, tante madri contristate, tanti padri cristiani, tanti fratelli desolati, reclamanti dal tuo Cuore la pace con il trionfo del tuo amore nei loro focolari... la pace nel ritorno dei loro prodighi... la pace nella rassegnazione per la crudeltà della morte!...

Non importa che soffriamo noi, Maestro, qui presso di Te... purché i nostri tornino presto fra i tuoi... che Ti adorino e che Ti amino tutti, come nel giorno senza nubi della prima Comunione!.. O dolce Nazareno, ricorda i dolori di Maria nel momento della separazione, il Giovedì santo... Non dimenticare l'ultimo abbraccio della tua Mamma addolorata e, in nome del suo dolore, veglia nella tua Eucaristia, con una tenerezza speciale, per le madri addolorate e per tutti gli assenti dal focolare!...

(Pausa)

Chiediamo ai sacri Cuori di Gesù e di Maria che per la profonda afflizione del Giovedì santo guariscano tante miserie morali dei nostri focolari: nel primo giorno in cui il suo Cuore ci diede la Santa Eucaristia, Gesù non vorrà negarci questa grazia!

Con il cuore straziato, la testa bagnata ancora dalle lacrime della Madre divina, Gesù sale la collina di Sion e giunge con i suoi alla sala dove deve celebrare l'ultima Cena... È ferito d'amore, il pianto vorrebbe annebbiare i suoi occhi bellissimi, ma il Maestro divino trattiene l'impeto delle lacrime nel suo Cuore già straziato. E poiché ci aveva amato sempre, con un amore immenso, in quest'ora sublime ci amò fino alla fine... (Gv 13,1). Divinamente folle nella sua carità, si fece nostro Pane, si fece Eucaristia, e inerme, indifeso, annientato, si consegnò a noi, nell'Ostia, fino alla consumazione dei secoli!... Ti vinse l'amore, Gesù: sia sempre amato e benedetto il tuo Cuore eucaristico!... 

(Pausa)

Al ricordo del dono per eccellenza del Cuore di Gesù, la sua divina Eucaristia, abbiamo esclamato: «Sia sempre amato e benedetto il tuo Cuore eucaristico!...». 

Ma non è questo il grido di un mondo che ereditò la durezza del popolo deicida e la perfidia del discepolo traditore... Il Dio eucaristico è qui ed è dimenticato da tante migliaia dei suoi redenti... Del tabernacolo fece la sua prigione. Inventò per noi il cielo dell'Eucaristia e il suo popolo Lo ricompensò con l'oblio... il suo popolo ha fatto il vuoto e il silenzio intorno all'Arca santa... e voi vedete dovunque, anime consolatrici, com'Egli è abbandonato nella solitudine della sua povera dimora... Egli, Dio, la beatitudine dei Cieli!... Egli chiama... e la sua voce si perde nel deserto... chiede... e la sua preghiera si dissipa nel silenzio... si lamenta... e i suoi gemiti sono spesso soffocati dai clamori dei figli ingrati, noncuranti, dimentichi del divino Schiavo dell'altare...

L'Uomo-Dio previde questi affronti... e li assaporò in tutta la loro indicibile amarezza nel consacrare il primo pane, la notte del Giovedì santo! Egli sapeva tutto questo... e il suo Cuore non vacillò... perché aspettava voi, anime fedelissi-me... perché vi vedeva arrivare con una preghiera di consolazione e di vittoria davanti al suo altare...

Recitiamola insieme e che questa preghiera sia riparazione per l'infame dimenticanza in cui è lasciato Gesù nel Santissimo Sacramento e domanda supplice di una nuova era di trionfo del Cuore di Gesù Eucaristia...