mercoledì 4 giugno 2014

IL CUORE DELLA MADRE E IL CUORE DEL FIGLIO - pensieri di Mons. V. Bertolone - seconda parte


Prosegue la pubblicazione di alcuni estratti della lettera per il mese di giugno scritta da Mons. Vincenzo Bertolone - arcivescovo di Catanzaro-Squillace.
 
Qui trovate la prima parte.

"Per definizione, dice la nostra cultura popolare, la madre è colei che non saprebbe mai ridursi ad usare la vita del figlio in vista di altri scopi che non siano i beni stessi della nuova vita.
La madre, inoltre, è colei il cui cuore non vorrebbe mai dover assistere alla distruzione del cuore del proprio figlio.
A Maria Vergine, purtrippo, accadde un giorno di dover assistere all'interruzione del battito del Cuore del Figlio.
E tuttavia, regina del cielo, rallegrati, cantiamo nel tempo di Pasqua, ammirando che il cuore di Maria vibra, ormai per sempre, di gioia per la resurrezione del Cuore del Figlio.
Vogliamo farci, lungo questo tempo devoto di giugno, discepoli di questo cuore di Madre che ha generato per noi e per la nostra salvezza, il Cuore del Figlio.
Vogliamo apprendere da Maria la via giusta che ci conduce ad essere veri discepoli del Sacratissimo Cuore di Cristo.
Il discepolo è sempre uno che ama, sempre, tanto, senza sosta.
La via giusta è, anzitutto, quella di imparare ad amare, quindi a sentir pulsare in noi il cuore, cioè ad emozionarci ancora davanti ai tanti, tantisimi, ma spesso inascoltati, appelli di Dio.
Bisogna, a volte, ascoltarLo col cuore, non pretendere di vederLo con gli occhi.
Bisogna spesso percepirlo per via affettiva piuttosto che conoscitiva e attiva.

Soltanto quando ricordano il loro ardere in cuore, i due viandanti del Vangelo si pongono nella condizione giusta per riuscire a vedere quanto le Scritture intendevano rivelare.
Anche noi come quei due, siamo lenti a capire il genuino senso della Rivelazione, appesantiti dalle fuorvianti interpretazioni dei mass-media, dalle preoccupazioni per la soddisfazione dei bisogni quotidiani, dai falsi miti del successo e del denaro...
Ricordiamo quei due che vanno lungo la via, dopo i fatti terribili della passione e morte del Nazareno e dopo le prime ancora incerte notizie circa la Resurrezione.
Sono diretti verso il villaggio di Emmaus, distante circa 12 chilometri da Gerusalemme.
Tanti chilometri con Lui, tanti dialoghi, tante parole, tanto tempo quanto ne può passare per completare la distanza di 12 chilometri percorsi a piedi...Eppure, essi non l'hanno riconosciuto.
Soltanto quando il Signore si sottrarrà alla loro vista, essi capiscono.
E lo faranno ripensando proprio al sobbalzare ed all'ardere del loro cuore, alloquando quel viandante, aveva spiegato loro ciò che si riferiva a Lui in tutte le scritture.
Santa Maria del cammino, aprici gli occhi e fà che si scaldi il nostro cuore mentre Lo ascoltiamo nell'annuncio delle Sacre Scritture"!
 

Nessun commento:

Posta un commento