sabato 7 dicembre 2013

Il Cuore Eucaristico di Gesù e il dono perfetto di Sè stesso, prima parte - un testo di Padre Garrigou Lagrange, op


Propongo ai lettori del blog un testo teologico di facile comprensione, ma di grande spessore.
Si tratta di un articolo redatto da Padre Garrigou-Lagrange, domenicano, autore di molti testi teologici di una certa notorietà, sebbene parecchi di essi, attualmente, non siano più disponibili per mancanza di ristampa o di traduzioni dal francese.

Lo scritto che segue fu pubblicato il 1 dicembre 1931 nella rivista "La vita spirituale". 
Ho optato per un inserimento "dilazionato" e frazionato in più post, al fine di favorire la meditazione su singoli punti.
In questa prima parte, l'autore insiste molto su un concetto caro anche alla filosofia: "bonum diffusivum sui est"- il bene è diffusivo per natura.
A partire da questo elemento, Padre Garrigou, con un excursus del pensiero di San Tommaso (il "dottore angelico" domenicano) vuole sottolineare l'importanza della donazione totale di Sè che Dio ha fatto all'uomo attraverso il Figlio e soprattutto attraverso il Cuore di Gesù.

Ho curato personalmente la traduzione dal francese; il testo originale potete trovarlo qui.

Vi consiglio di dare uno sguardo anche ad un nuovo sito italiano dedicato alla figura di Padre Lagrange, per conoscere un po' meglio questo grande teologo attualmente sottovalutato e dimenticato, ma da "riscoprire".

Buona lettura!




IL CUORE EUCARISTICO DI GESU' E IL DONO PERFETTO DI SE' STESSO

(parte prima)

Testo di Padre Garrigou-Lagrange, op


Il Sacro Cuore di Gesù è il simbolo del Suo amore, e la più grande manifestazione dell'amore è il dono perfetto di Sè stesso.

La bontà è essenzialmente comunicativa, il bene è per sua natura diffusivo.

Santo Tommaso dice anche: "Non soltanto il bene è diffuso per natura, ma più esso è perfetto, più si comununica con abbondanza e intimamente, e ancora di più ciò che procede da lui, resta strettamente unito".
E' così che il sole spande attorno a sè stesso la luce e un calore salutare, che la pianta e l'animale adulti donano la vita a un'altra pianta e a un altro animale, che il grande artista concepisce e produce i suoi capolavori, che il saggio comunica le sue intuizioni, le sue scoperte, che egli dona ai suoi discepoli il proprio spirito; è ancora così che l'uomo virtuoso porta alla virtù e che l'apostolo, che possiede la santa passione del bene, dona alle anime il meglio di sè stesso per condurle a Dio.
La bontà è essenzialmente comunicativa, e più è perfetta, più si dona intimamente e abbondantemente.

Colui che è il Bene Sovrano, pienezza dell'essere, si comunica nel modo più pieno e intimo attraverso la generazione eterna del Verbo ed il soffio dello Spirito Santo, come la Rivelazione ci insegna.
Il Padre, generando il Figlio, comunica a Lui non soltanto una partecipazione della sua natura, della sua intelligenza e del suo amore, ma tutta la sua natura indivisibile, senza moltiplicarla in alcun modo, Gli dona d'essere "Dio da Dio, Luce da Luce, vero Dio da Dio vero", e il Padre e il Figlio comunicano allo Spirito d'amore, che procede da Essi, questa stessa natura divina indivisibile e le sue perfezioni infinite.
Il bene è diffusivo per natura, e più è perfetto, più si dona pienamente e intimamente.

In virtù di questo stesso principio, era conveniente, dice San Tommaso, che Dio non si accontentasse di crearci, di donarci l'esistenza, la vita, l'intelligenza, la Grazia santificante, partecipazione della sua natura, ma che ci donasse Sè stesso in persona attraverso l'Incarnazione del Verbo.

Anche in seguito alla caduta del primo uomo, Dio avrebbe potuto volersi rivelare a noi in altro modo, ad esempio inviandoci un profeta che ci avrebbe fatto conoscere le condizioni del perdono.
Ma Egli ha fatto infinitamente di più, Egli ha voluto donarci Suo Figlio in persona, come Redentore.
Gesù, sacerdote per l'eternità e salvatore dell'umanità, ha voluto, anche Lui, donarci perfettamente Sè stesso, in tutto il corso della sua vita terrena, soprattutto nell'Ultima Cena, sul Calvario, e non cessa di donarSi tutti i giorni nella Santa Messa e nella Santa Comunione.
Niente può mostrarci in modo migliore di questo dono così perfetto di Sè, la ricchezza del Cuore sacerdotale ed eucaristico di Nostro Signore Gesù Cristo. 
E niente può motivare meglio l'azione di grazie speciale dovuto a Nostro Signore per l'istituzione dell'Eucaristia e del Sacerdozio.