giovedì 25 ottobre 2012

PENSIERI DI SANTA MARGHERITA MARIA ALACOQUE SUL SACRO CUORE- "Come una bambina sul Cuore di suo Padre"



Dai Consigli di Santa Margherita Maria Alacoque:



COME UNA BAMBINA SUL CUORE DI SUO PADRE


"Ripeta spesso col Profeta:

 che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato?" (Cfr Sal 115,12)

Offrirò alla sua Sovranità, come tributo di amore e di lode, un sacrificio perenne di tutto il mio essere.
A tale scopo, lo scelgo come unico oggetto del mio amore, il tesoro del mio cuore, il godimento della mia anima, perché voglio impegnarmi, per tuta la vita, a una sempre più stretta somiglianza del mio Sposo Crocifisso.
Per questo mortificherò la mia volontà e le mie inclinazioni, offrendole in sacrificio alla obbedienza e alla bontà verso il prossimo...

E quando mi presenteranno delle umiliazioni o mortificazioni, le accetterò come pegno d'amore del S. Cuore e, in silenzio, gliele offrirò in sacrificio, guardandomi bene dal parlare del mio malcontento e dal giustificarmi, perché il Salvatore, benché innocente, non si è mai scusato e si è fatto obbediente fino alla morte di croce.
Per rendere onore alla sua obbedienza, sono pronta a obbedire fino all'ultimo respiro della mia vita, senza troppo pensarci, senza brontolare né disapprovare ciò che mi si ordina.

Voglio vivere come una bambina spensierata sul Cuore di mio Padre, lasciandogli fare ciò che vuole, perché disponga di me come Gli piace, senza altra preoccupazione che quella di abbandonarmi completamente alla sua amorosa Provvidenza.

Voglio lasciarmi guidare in tutto con l'innocenza di un bambino e non conservare altro
modo di vedere e altro desiderio che quello di accontentare in tutto il Cuore di Gesù".


martedì 16 ottobre 2012

SANTA MARGHERITA MARIA ALACOQUE


La Chiesa, quest'oggi, celebra la memoria liturgica di Santa Margherita Maria Alacoque.
Per l'occasione, ecco alcuni brani tratti dall'introduzione di Padre Luigi Filosomi S.I. alla raccolta degli "Scritti Spirituali" della santa.





S. MARGHERITA MARIA
 MAESTRA DI VITA SPIRITUALE

EVANGELISTA DEL CUORE DI CRISTO


S. Margherita M. Alacoque non era una donna di cultura; come mai allora il Gauthey, il più grande studioso della Santa, può affermare che "i suoi scritti contengono parole di una grandezza divina e che a studiarla da vicino, può essere paragonata ai grandi maestri di vita spirituale"?



La figlia del notaio Claudio Alacoque era, senz'altro, dotata di una intelligenza pronta e duttile e possedeva una notevole capacità di assimilazione.


Durante gli anni della vita religiosa perciò, dalle letture e dal contatto con i suoi direttori spirituali, avrà sicuramente subito l'influsso dalla verie scuole di spiritualità.
Ma ciò non è sufficiente per spiegare la sublimità della sua dottrina spirituale.



Una risposta giusta ce la suggerisce il decreto di beatificazione del 1864:



"Il Redentore del mondo, che, innalzato sulla croce, aveva stabilito di attirare tutto a sé, in modo meraviglioso attirò a sé la venerabile sua serva Margherita M. Alacoque, affinché essa, penetrando fin dentro il suo Cuore, gustasse, alla stessa sorgente, la dolcezza dell'infinito amore e la spandesse in mezzo agli uomini.

Fu così che la venerabile Margherita fece scorrere come un fiume, su tutta la terra, quelle dolcissime acque che aveva attinto dal Costato aperto di Cristo, con l'unico e ardente desiderio di ammirare i cuori degli uomini purificarsi in questo oceano di acque vive e veder nascere nei loro cuori una sorgente zampillante fino alla vita eterna".


Margherita non ha imparato la scienza soltanto sui libri, ma l'ha ricevuta direttamente dal Signore.



Margherita è costretta a confessarci che, fin dall'infanzia, Gesù è stato il suo unico direttore spirituale, la sua guida, il suo Maestro di santità, di preghiera e di Amore.

Margherita inoltre ci assicura che i suoi scritti li ha voluti lo stesso Gesù; e non solo li ha voluti, ma glieli ha addirittura dettati e ha infuso in essi l'unzione della sua grazia; come a dire; ha comunicato ad essi il suo Spirito.

giovedì 4 ottobre 2012

L'ORA SANTA per il primo venerdì di ottobre



ORA SANTA

PER LA VIGILIA DEL PRIMO VENERDÌ  DI  

OTTOBRE

di Padre Matteo Crawley


(Consigliamo una lettura lenta per interiorizzare il contenuto del testo)


Quest'Ora è tre volte santa, per la vicinanza di Gesù alle nostre povere anime. 
La ferita sempre aperta del suo petto gli parla della terra e Lo invita dolcemente ad ascoltare, insieme con i cantici del cielo, le suppliche ed i gemiti che salgono dall'esilio...
Egli avanza, ora, verso l'abisso del nostro nulla, assetato di anime... Andiamo anche noi verso l'abisso del suo Cuore, fino a perderci in Lui... Signore Gesù, fa' che comprendiamo il dono ineffabile del tuo Cuore divino!


(Breve pausa)


Chiediamogli i lumi della fede per conoscerlo e una carità ardente per amarlo e per farlo amare.
Il Getsemani, l'orto dell'agonia mortale del Maestro, non è scomparso, ma si perpetua in ogni tabernacolo della terra... È anche qui, nell'Ostia. Sotto le specie eucaristiche, Gesù agonizzante sente i languori di un'angoscia suprema e di un'incontenibile carità...
Egli è triste fino alla morte, anche in questo tabernacolo... Egli desidera (o dolcissima misericordia!) trovare consolazione, riposare sul nostro petto, vuole confidarci tutto il tesoro della sua tenerezza e la sofferenza di cui trabocca il suo adorabile Cuore...
La terra sulla quale in questo momento Lo adoriamo, è terra santa: qui si trova realmente Gesù, l'incantevole adolescente di Nazareth... Gesù, il maestro di Tiberiade; Gesù è qui, l'amico di Betania... a due passi da noi, l'amabile moribondo del Getsemani... la vittima adorabile del Calvario... 
O notte più bella di un'alba!... Alla sua ombra di ineffabile pace, sembrano avvicinarsi a quest'altare il diletto Giovanni e Margherita Maria, per condividere con noi il segreto che, riposando sul suo Cuore, ricevettero dal Prigioniero divino...

(Pausa)

Dichiariamogli con dolce umiltà che Lo amiamo con tutta l'anima con amore ài riparazione.
Soli con Gesù!.. Che momenti d'incanto!... Soli con Lui, per condividere la sua solitudine e la sua agonia! Ma ascoltiamo... 
Là fuori infuria una tempesta di odio contro il Cristo perseguitato... L'eco dei secoli ripete, anche davanti alle porte del suo carcere, la bestemmia orrenda del popolo deicida: «Prendilo, è reo di morte! Crocifiggilo» (Cfr. Gv 19,15). 
«Che male ci ha fatto» (Mt 27,23) questo Dio insanguinato? 
Anime pietose che desiderate consolarlo, guardatelo, in quest'Ora Santa, curvo sotto il peso della croce... 
Egli viene, ferito nell'anima, percorrendo la sua via dolorosa che pare non aver termine... Viene, stretto sempre al suo patibolo... Ci ama tanto! Guardatelo... Egli arriva angosciato, e la bellezza dei suoi occhi è come velata dalla bellezza delle sue lacrime... Giunge esausto di sangue e traboccante misericordia dal suo Cuore... È qui, finalmente! — O mistero ineffabile! — Se comprendessimo il dono di questo avvicinarsi di Gesù e la grazia incomparabile della sua presenza consolatrice del tabernacolo! È qui ad un passo per benedirci... l'ombra della sua mano ci tocca...


(Breve pausa)


Che cosa cerca? 
Un sollievo alle sue sofferenze... Cerca l'amore dei suoi amici... Che.venga dunque, venga a riposare in quest'Ora Santa, al calore delle nostre anime riparatrici...
Gli angeli del santuario ascoltano profondamente rapiti un'armonia triste e misteriosa... È come l'eco mai spenta di un lamento divino... quello del Getsemani... 
È il gemito del Salvatore del Golgota, che sembra ripercuotersi nel rinnovarsi del sacrificio incruento dell'altare.
Dal profondo del tabernacolo le sue labbra, bagnate dal fiele di tutte le ingratitudini, ci chiamano per nome, con benedizioni d'amore, tutti noi che in quest'Ora Santa siamo venuti a soffrire insieme a Lui provando lo sconforto del suo amore disprezzato. 
È grande, è immenso il dolore che Lo tormenta, ma più grande ancora... è infinito l'amore che Lo tortura!...
Che degnazione quella del Salvatore!
Vuole confidarci le sue tristezze, è ansioso di compensare con il nostro affetto l'amarezza sofferta per tanti che, colmati dei suoi favori, si dissero suoi discepoli e poi L'abbandonarono... 
Più fedeli di Pietro, Giacomo e Giovanni nell'orto dell'agonia, ascoltiamolo, Egli vuole parlarci dalla ferita del suo amatissimo Cuore!


(Pausa più lunga)



Chiediamogli con fervore ed umiltà la grazia di sentire la voce del Signore che implora e si lamenta.

(Consigliamo una lettura lenta intervallata da pause per interiorizzare il contenuto del testo)


VOCE DEL MAESTRO — Da tanto tempo, anima diletta, ti aspettavo qui, nell'Ostia, per confidarti l'amore che mi consuma... Ti benedico, perché hai avuto compassione del tuo Dio prigioniero, immerso in un'amara solitudine...
Avevo sete di te... Alla fine ti ho vinto... dimmelo tu stesso, si, ripetimi che il mio Cuore t'ha vinto!...
Assicurami che anche tu mi ami... che anche tu hai sete del tuo Dio!... 
Polvere e niente... quante volte hai cercato il piacere e la gioia lontano dal tuo Redentore! lo invece, senza di te, lo, tuo Dio, per redimerti ho lasciato gli angeli, ho lasciato i cieli, e dopo trentatré anni di sofferenze, sono spirato sopra un patibolo... Tu rompesti un giorno le mie catene... e libero dalle mie braccia, preferisti il peccato... 
Come hai potuto amare questa triste libertà?... 
Guarda in cambio le catene che mi sono forgiato sulla terra per avvicinarmi al tuo cuore ingrato!... E qui mi trattengo, divenuto prigioniero del tuo amore!... Come mi hai compensato?...
Ti perdono tuttavia, ma da oggi sii, in riparazione, interamente, eternamente mio.

Figlio diletto, contemplami tradito e solo, solo e bestemmiato, solo e disprezzato, solo e abbandonato sempre... Come mi ferisce quest'oblio, soprattutto l'abbandono dei buoni... Come mi affligge la viltà, l'indifferenza di quelli che si chiamano miei amici!...
Ecco quel Cuore che tanto ha amato gli uomini e dai quali è così mal corrisposto!
Vi è forse un dolore simile al mio dolore? (Cfr. Lam 1,12). 
La mia anima è triste fino alla morte! Avvicinati, posa le labbra sulla ferita del costato, e, in riparazione di amore, dimmi che mi ami con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutte le tue forze. 
Dammi la tua anima e il tuo conforto... ho sete della tua felicità!...

Toccai la tua coscienza tante volte con la mia grazia, e tu fosti muto. Ricordi?... 
Ti perdono il tuo disprezzo e il tuo silenzio...
Attesi alle porte della tua anima settimane, mesi, lunghi anni; ti supplicai d'aprirmi e mi scacciasti... 
Ricordi?... 
Ti perdono questa crudele slealtà...
Respinto da ogni parte, mendicai un conforto e chiesi di abitare nel tuo cuore... 
Per rispetto umano, per mancanza di abnegazione o per tiepidezza, me lo negasti... Ricordi?...
 Dimentico questa perfidia...
Quando dividevi il tuo affetto con tutti, ti chiesi per me una particella di questo affetto. 
Tutte le creature giungono sempre in tempo... tutte... e lo, anima cara, perché solo lo arrivo sempre tardi?
 Perché mi ferisci? 
Quando e in che modo ti ho contristato? 

Rispondimi!...
(Breve pausa)




(Lettura interrotta da molte pause)

Ebbi la fame di dare conforto agli infermi e agli afflitti...
Cercai rifugio negli ospizi, dovunque si langue di dolore umano... 
Vi entrai quasi timidamente, poiché sono il Dio che consola tutte le miserie... Ed eccomi respinto con disprezzo da centinaia di ospedali... dal capezzale dei vecchi e dalla culla degli orfani... Che male vi ha fatto la mia consolazione... e la mia tenerezza?... 
Voi, miei piccoli figli, amatemi in riparazione di tanta crudeltà!..
 Amatemi molto: sono Gesù!...
Ebbi sete di un amore senza macchia, quello dei fiori dell'infanzia... cercai l'affetto dei bambini...

Nel discendere dal Calvario di tanto abbandono, ricordai i gigli e le brezze della mia Nazareth indimenticabile, quando anch'Io fui bambino... Ma ahimè, da questo campo di gigli, dalla scuola, sono stato respinto e allontanato!... 
Ascolta, anima consolatrice, osserva come quelli che si chiamano savi del mondo mi rinnegano e mi maledicono. Che male ho fatto ai vostri figli?... 
Amatemi molto, sono Gesù!...

Ero ansioso di farvi felici, dandovi la vera pace che il mondo non può dare (Cfr. Gv 14,27) e vi pregai di accettarmi come uno dei vostri, nell'intimo del focolare...

Chiesi di essere chiamato il Padre, lo Sposo adorato, il Fratello inseparabile... e il focolare mi ha scacciato!... 
Però non me ne andrò...

Sono qui, aspettando dolcemente che qualcuno mi apra anche tardi le sue porte perché quelle del mio Cuore non si chiudono mai: sono Gesù, la pace e l'amore delle famiglie!...

Lasciate sulla mia fronte, se volete, il diadema di spine, lasciatemelo sanguinoso e crudelissimo, ma datemi, ve lo chiedo per mia Madre, datemi ospitalità nelle vostre case, consentite che lo regni nel vostro focolare! 
Amatemi nella famiglia — sono la sua vita — amatemi molto perché sono Gesù!...
(Lunga pausa)

Ed ora parlami tu, anima fortunata, parla con intima confidenza a questo Dio che è tutto carità: eccomi qui, mansueto e benevolo, sono Gesù di Nazareth!... 
Che cosa potrei negarti in quest'Ora Santa in cui sei venuta a dividere la mia solitudine e le mie agonie?

Sono qui per darti il mio Cuore che tanto ti ha amato... 
Non posso contenere gli ardori dell'amore che ho per te... 
Chiamami e sarò mille volte tuo... 
Parlami, sono tuo fratello... Adorami, sono tuo Dio! 
Consolami con tutto l'amore della tua anima... lo sono Gesù!...


(Pausa)


Mentre tanti buoni dormono, mentre tanti infelici peccano, Gesù continua la sua mistica agonia del tabernacolo: avviciniamoci e parliamo con dolce intimità al suo Cuore che ci guarda.

VOCE DELL'ANIMA — Cosa possiedo, Signore, che Tu non m'abbia dato?
Che cosa so, che Tu non m'abbia insegnato?
Che cosa valgo, se non sono con Te?
Che cosa merito, se non Ti sono unito?
Perdonami le colpe commesse contro di Te!
Mi creasti senza che lo meritassi...
Mi redimesti senza che lo chiedessi ...
Molto facesti creandomi...
Molto più redimendomi...
Non sarai meno potente perdonandomi poiché il molto sangue che versasti... e la crudele morte che patisti... non furono per gli angeli che Ti lodano... ma per me e per tutti i poveri peccatori che Ti offendono...
Se Ti ho rinnegato, concedimi di riconoscerti...
Se Ti ho ingiuriato, lascia che Ti lodi...
Se Ti ho offeso, lascia che Ti serva...
Poiché è più una morte che una vita quella che non è impiegata al tuo santo servizio!

(Breve pausa)

Come si sta bene, così, con il capo reclinato soavemente sul tuo Cuore, che è un cielo per le anime! 
È questo, solo questo, il luogo del mio riposo eterno... questo il tabernacolo da dove ascolto le tue parole di vita e i tuoi richiami di amore e di sacrificio! Non soffrire più, Maestro, e accogli l'inno della mia anima, ansiosa di confondersi nell'unione con Te, in un abbraccio eterno... Gesù, fratello, esaudisci la mia preghiera!

(Consigliamo una lettura lenta per interiorizzare il contenuto del testo)

Cuore di Gesù, dolcissimo con i peccatori, un peccatore Ti parla...

Cuore di Gesù, via dei traviati, un prodigo Ti cerca...

Cuore di Gesù, soavità di coloro che soffrono, un infelice Ti chiama...

Cuore di Gesù, amico fedelissimo dell'uomo, un amico ingrato è qui e piange vicino a Te...

Cuore di Gesù, fortezza nelle continue oscillazioni della vita, un'anima combattuta T'invoca in suo soccorso...

Cuore di Gesù, fornace di amore e di santità, la mia anima sospira di saziarsi in Te, nella santità e nell'amore...

Cuore agonizzante di Gesù, speranza dei moribondi, ricordati di quelli che in questo momento lottano tra le convulsioni della morte! Abbi pietà dei morenti, salvali secondo la tua grande misericordia!... Invia ad essi, Signore, l'angelo del Getsemani ed avvicina alle loro labbra, che ormai non possono più chiamarti, il calice del tuo Cuore pietoso. Gesù, sii il Dio dei moribondi più abbandonati!


(Pausa)


La tua tenera Madre e la tua croce sono testimoni di questa tua parola amabilissima: 
«Sono venuto in cerca degli infermi e dei peccatori... delle pecorelle perdute d'Israele» (Cfr. Mt 9,12-13. Mt 15,24).

La Vergine Maria ha raccolto amorosamente in beneficio dei peccatori le tue lacrime di sangue: in unione dunque con Lei, buona, misericordiosa, rifugio dei peccatori, Ti chiedo pietà per essi, perché offendendoti «non sanno quello che fanno» (Le 23,34). 
Il mondo Ti condanna inesorabile, ma Tu che conosci la debolezza umana e che leggi nel più profondo delle anime, Tu, Gesù, abbi pietà, dimostra la tua grande misericordia perdonandoli, per il tuo amabile Cuore. 
Ti prego, in nome della tua Eucaristia, per i poveri peccatori: perdonali, Gesù, e scrivi da questo momento i loro nomi sul libro della vita!...
Divino Salvatore delle anime, profondamente confuso, mi prostro alla tua presenza e, con gli occhi fissi al tuo tabernacolo solitario, mi sento oppresso nel cuore nel vedere l'abbandono in cui Ti lasciano tanti figli redenti!... 
Però, poiché con tanta condiscendenza permetti che in quest'Ora Santa confonda le mie lacrime con quelle che versò il tuo Cuore paziente, Ti scongiuro, Gesù, per quelli che non Ti pregano... Ti benedico per tanti che Ti maledicono, e con tutto l'ardore dell'anima mia, Ti lodo e Ti adoro in tutti i tabernacoli della terra... Accetta, Signore, il grido di espiazione che un dolore sincero strappa alle nostre anime afflitte. Esse Ti chiedono pietà!

Ad ogni invocazione ripetiamo:

Pietà, o Cuore divino!

Per i nostri peccati, per quelli dei nostri genitori, fratelli ed amici... Pietà, o Cuore divino!

Per le infedeltà ed i sacrilegi... Pietà, o Cuore divino!

Per le bestemmie e le profanazioni nei giorni santi... Pietà, o Cuore divino!

Per il libertinaggio e gli scandali pubblici... Pietà, o Cuore divino!

Per i corruttori della fanciullezza e della gioventù... Pietà, o Cuore divino!

Per la sistematica disubbidienza alla Chiesa... Pietà, o Cuore divino!

Per le colpe dei genitori, dei figli e per i delitti dei focolari... Pietà, o Cuore divino!

Per gli attentati commessi contro il Vicario di Gesù Cristo... Pietà, o Cuore divino!

Per i perturbatori dell'ordine pubblico sociale e cristiano... Pietà, o Cuore divino!

Per l'abuso dei Sacramenti e per gli oltraggi al tuo santo tabernacolo... Pietà, o Cuore divino! 

Per gli attacchi e per la viltà della stampa, per le macchinazioni tenebrose delle sette... 
Pietà, o Cuore divino!

 Infine, o Gesù, per i buoni che vacillano e per i peccatori ostinati che resistono alla tua grazia... Pietà, o Cuore divino!

Non ci basta, o Signore, la tua misericordia... 
I tuoi interessi sono i nostri: noi vogliamo il tuo Regno! 
Noi chiediamo, o buon Gesù, che Tu compia su di noi la promessa che facesti alla tua confidente Margherita Maria a beneficio delle anime che Ti adorano nella bellezza indicibile, nella tenerezza ineffabile e nell'amore incomprensibile del tuo Sacro Cuore!

Per questo Ti chiediamo con la tua Santa Chiesa, Ti supplichiamo per la tua Vergine Madre, Ti scongiuriamo per l'onore inviolabile del tuo nome, che Tu stabilisca, che Tu affretti il Regno del tuo amantissimo Cuore!

Ad ogni invocazione ripetiamo:
Sacro Cuore di Gesù venga il tuo Regno!

Affrettati, o Gesù, con il tuo Regno prima che Satana e il mondo Ti carpiscano le coscienze ed i cuori e profanino nella tua assenza tutti gli stati della vita. Sacro Cuore di Gesù venga il tuo Regno!

Vieni, o Gesù, e trionfa nei focolari, regna in essi con la pace inalterabile che hai promesso alle famiglie che Ti hanno ricevuto con l'osanna del trionfo. Sacro Cuore di Gesù venga il tuo Regno!

Non tardare, Maestro adorato, perché molte famiglie soffrono afflizioni ed amarezze che Tu solo puoi sollevare come promettesti. Sacro Cuore di Gesù venga il tuo Regno!

Vieni, perché Tu sei forte, Tu, il Dio delle battaglie della vita! Vieni, mostraci il tuo petto squarciato come celestiale speranza nell'ora della morte. Sacro Cuore di Gesù venga il tuo Regno!

Sei Tu la méta promessa alle nostre fatiche, solo Tu l'ispirazione e la ricompensa di tutte le attività. Sacro Cuore di Gesù venga il tuo Regno!

Non dimenticare i tuoi prediletti, cioè i peccatori, non dimenticare che per loro soprattutto rivelasti le tenerezze inestimabili del tuo Cuore. Sacro Cuore di Gesù venga il tuo Regno!

Purtroppo sono tanti i tiepidi, Maestro, tanti gli indifferenti: infiammali con questa sublime devozione. Sacro Cuore di Gesù venga il tuo Regno!

«Ecco la vita!» ci dicesti mostrandoci il tuo Cuore trafitto: permettici, dunque, che vi attingiamo il fervore e la santità a cui aspiriamo. Sacro Cuore di Gesù venga il tuo Regno!

La tua immagine, poiché lo chiedesti, è stata onorata in tante famiglie: in loro nome Ti supplichiamo di rimanervi per sempre come loro Sovrano amatissimo. Sacro Cuore di Gesù venga il tuo Regno!

Da' parole di fuoco, persuasione irresistibile, vincitrice, a quei sacerdoti che Ti amano e che predicano la tua crociata d'amore, come Giovanni, l'apostolo prediletto. Sacro Cuore di Gesù venga il tuo Regno!

A quanti insegnano questa devozione soave, a quanti promulgano le tue ineffabili meraviglie, riserva, o Gesù, una fibra del tuo Cuore vicina a quella dov'è inciso il nome della tua Mamma Immacolata. Sacro Cuore di Gesù venga il tuo Regno!

Infine, Signore, apri il cielo del tuo Cuore a noi che, in quest'Ora Santa, abbiamo sofferto con Te per la tua agonia: per quest'ora di conforto, per la Comunione dei primi venerdì, compi in noi la tua promessa infallibile, nell'ora della nostra morte... Sacro Cuore di Gesù venga il tuo Regno!

Chiediamo a Gesù che compia le sue promesse di vittoria, che regni nelle anime e nella società.

(Pausa)


Nel seno della mia famiglia ci sono, mio buon Gesù, pene molto profonde e segrete...
Se Tu regnassi tra i miei, con tutta l'intensità dell'amore che meriti, Gesù, non ci sarebbero nella mia casa tante amarezze...
Vieni, vieni Amico di Betania, poiché nella mia famiglia c'è qualcuno ch'è ammalato e che Tu ami... Quando ci sei Tu, le stesse pene sono soavi, e vicino a Te le spine hanno il profumo della pace... Vieni dunque e non tardare, Amico di Betania, avvicinati, perché il mio focolare è ferito per l'assenza di esseri amati: padre, madre, fratelli... tutti crescemmo uniti ai piedi della tua croce, ma poi questa stessa croce, per disposizione del cielo, ci ha separati dal nido santo del focolare...
Abbi pietà di questi assenti diletti che lavorano e lottano lontano dalla famiglia e... chi sa, forse lontano dai tuoi altari... Sii dolce e vieni presto in casa nostra, Gesù, buon Amico di Betania!...
Ricordiamo i familiari, i prodighi per i quali preghiamo.

(Breve pausa)

Maestro, Fratello, Amico dell'anima, caro Gesù, abbi misericordia anche dei miei cari che sono morti, di quelli che sono volati dietro a Te, nell'eternità. Dormono in pace perché Ti hanno amato e perché Tu sei infinito nella carità, ma nell'allontanarsi ci lasciarono ombre e tristezze nell'anima, delle spine e una tomba sul cammino... lo lo so, però, che nel tuo Cuore amatissimo non vi sono separazioni!... Nel tuo Cuore, dov'è la vita, la morte non ha alcun potere... lo invoco la pace sopra le loro tombe!... E a noi che siamo rimasti qui gementi in questa valle di lacrime, concedi la rassegnazione che solleva, il distacco dalla terra e l'amore del patire, le sole forze che ci uniscono inseparabilmente a Te!...
Ricordiamo i nostri defunti rimpianti e indimenticati.

(Pausa)

Signore Gesù, non chiudere la ferita preziosa del tuo costato alla mia preghiera: voglio pregarti in particolare per quelli che soffrono, Signore, per quelli che Ti cercano con gli occhi stanchi dal pianto, per tanti cui la sventura, i lutti, i disinganni, la povertà, le infermità, la loro stessa debolezza, hanno ferito a morte.
O amatissimo Nazareno, Tu sai, per amara esperienza, quanto pungenti siano le spine del cammino... consola dunque i tribolati... abbi pietà di quelli che soffrono!...
Chiediamogli il coraggio che consola nelle tribolazioni.
Di me non Ti ho parlato, perché mi sono donato senza riserve al tuo Cuore divino. Tu che tanto mi ami, Tu che sei l'unico a comprendermi, non vorrai sicuramente dimenticarmi! O Gesù, ascolta la mia ultima preghiera, sempre unita all'agonia del tuo Cuore eucaristico. Piegati e ascoltami benigno!

(Consigliamo una lettura lenta intervallata da pause per interiorizzare il contenuto del testo)

Quando gli angeli del santuario Ti benediranno nell'Ostia sacrosanta, ed io sarò nell'agonia, le loro lodi saranno anche le mie... ricordati del povero servo del tuo Cuore divino!
Quando le anime giuste della terra Ti loderanno, infiammate d'amore... ed io sarò in agonia... il loro compianto e le loro lacrime saranno le mie... ricordati del prodigo riscattato dal tuo Sacro Cuore!...
Quando i tuoi sacerdoti, le vergini del tempio ed i tuoi apostoli, Ti acclameranno sovrano, Ti predicheranno alle anime e T'innalzeranno tra i popoli... ed io sarò in agonia... il loro zelo e i loro ardori saranno anche miei... ricordati dell'apostolo del tuo Cuore divino!...
Quando la Chiesa pregherà e gemerà dinnanzi agli altari, per redimere con Te il mondo, ed io sarò in agonia, il suo sacrificio e le sue preghiere saranno anche le mie... ricordati dell'amico del tuo Sacro Cuore!...
Quando nell'Ora Santa le tue anime predilette, amando e riparando, Ti faranno dimenticare gli abbandoni, i sacrilegi, i tradimenti, ed io sarò in agonia, i loro celesti colloqui e le loro consolazioni saranno anche mie... ricordati di questo altare e di questa vittima del tuo Cuore divino!...
Quando la tua divina Madre Ti adora nella Santa Eucaristia e ripara così i delitti senza numero della terra, ed io sarò in agonia, le sue adorazioni saranno anche mie... ricordati del figlio del tuo Sacro Cuore!...
Oh, sì, ricordati di questa creatura miserabile che Tu tanto amasti... ricordati che esigesti si dimenticasse di se stessa per amor tuo!...
Ma no, Signore, dimenticami se vuoi, purché Tu mi lasci, dimenticato per sempre, nella dolce ferita del tuo amatissimo Cuore!...
Oh, mio Signore, prenditi cura della mia anima, distaccandola da ogni affetto terreno! Veglia su quest'anima, incatenala deliziosamente al tuo tabernacolo, ed alimenta in essa il fuoco santo di cui Tu ardi!...
Accendi il mio cuore, Gesù, infiammami della tua carità, poiché desidero amarti fino alla passione, fino alla follia, fino al delirio... con amore più forte della morte!...

Cosa possiedo, Signore Gesù, che Tu non m'abbia dato? Spogliami di tutto, dei tuoi stessi doni, ma inabissami nella fornace ardente del tuo Cuore.
Che cosa conosco, che Tu non m'abbia insegnato?
Ch'io dimentichi ogni scienza umana e terrena e, in cambio, conosca meglio Te, o amabile Cuore!
Che cosa valgo, che cosa merito, se non rimango unito a Te?

Uniscimi dunque a Te, con un vincolo eterno. 
Rinuncio a tutte le delizie del tuo amore, purché io possegga perfettamente quest'altro paradiso: il tuo Cuore divino!...

Seppellisci nel tuo Cuore le colpe che ho commesso contro di Te... e castiga e vendicati di tutto, ferendo con un dardo d'infuocata carità chi tanto Ti ha offeso!...

Se Ti ho offeso, lascia che Ti riconosca nell'Eucaristia in cui vivi... Se Ti ho offeso, lascia che Ti serva in un'eterna schiavitù d'amore, perché è più morte che vita quella che non si consuma nell'amare e nel far amare il tuo Cuore divino tanto dimenticato e tanto innamorato delle sue creature!...
Sacro Cuore di Gesù, venga il tuo Regno!

Un Pater e un'Ave per gli agonizzanti e i peccatori.

Un Pater e un'Ave per il trionfo universale del Sacro Cuore, specialmente nella Comunione quotidiana, nell'Ora Santa e perché nelle famiglie il Sacro Cuore di Gesù sia amato e onorato.
Un Pater e un'Ave per le intenzioni di ciascuno dei partecipanti a questo incontro di preghiera.

Un Pater e un'Ave per la nostra Patria.


IESU DOLCISSIME 

( Proponiamo la presente preghiera, non compresa nel testo originale di R Matteo Crawley-Boevey, per la particolare indulgenza. 
Si concede l'indulgenza parziale al fedele che recita piamente questo atto di riparazione. L'indulgenza è plenaria se lo si recita pubblicamente nella solennità del Sacro Cuore di Gesù (Cfr. Manuale delle indulgenze, Libr. Editrice Vaticana, Roma, 1987)

(Gesù dolcissimo - Atto di riparazione)

Gesù dolcissimo, il cui immenso amore, per gli uomini viene con tanta ingratitudine ripagato di oblio, di trascuratezza, di disprezzo, ecco che noi, prostrati innanzi a Te, intendiamo riparare con particolari attestazioni di onore una così indegna freddezza e le ingiurie con le quali da ogni parte viene ferito dagli uomini l'amantissimo tuo Cuore.

Memori però che noi pure altre volte ci macchiamo di tanta indegnità, e provandone vivissimo dolore, imploriamo anzitutto per noi la tua misericordia, pronti a riparare, con volontaria espiazione, non solo i peccati commessi da noi, ma anche quelli di coloro che, errando lontano dalla via della salvezza, rifiutano di seguire Te come pastore e guida, ostinandosi nella loro infedeltà, o, calpestando le promesse del Battesimo, hanno scosso il soavissimo giogo della tua legge.

E mentre intendiamo espiare tutto il cumulo di così deplorevoli delitti, ci proponiamo di ripararli ciascuno in particolare: l'immodestia e le brutture della vita e dell'abbigliamento, le tante insidie tese dalla corruzione alle anime innocenti, la profanazione dei giorni festivi, le ingiurie esecrande scagliate contro Te e i tuoi santi, gli insulti lanciati contro il tuo Vicario e l'ordine sacerdotale, le negligenze e gli orribili sacrilegi con cui è profanato lo stesso Sacramento dell'amore divino, e infine le colpe pubbliche delle nazioni che contrastano i diritti e il magistero della Chiesa da Te fondata.

Oh, potessimo noi lavare col nostro sangue questi affronti! Intanto come riparazione dell'onore divino oltraggiato, noi Ti presentiamo, - accompagnandola con le espiazioni della Vergine tua Madre, di tutti i Santi e delle anime pie - quella soddisfazione che Tu stesso un giorno offristi sulla croce al Padre e che ogni giorno rinnovi sugli altari: promettendo con tutto il cuore di voler riparare, per quanto sarà nelle nostre possibilità e con l'aiuto della tua grazia, i peccati commessi da noi e dagli altri e l'indifferenza verso il tuo grande amore, con la fermezza della fede, l'innocenza della vita, l'osservanza perfetta della legge evangelica, specialmente della carità. Promettiamo inoltre d'impedire con tutte le nostre forze le ingiurie contro di Te, e di attrarre quanti più potremo alla tua sequela.

Accogli, Te ne preghiamo, o benignissimo Gesù, per l'intercessione della Beata Vergine Maria riparatrice, questo volontario ossequio di riparazione, e conservaci fedelissimi nella tua obbedienza e nel tuo servizio fino alla morte con il grande dono della perseveranza, mediante il quale possiamo tutti un giorno pervenire alla patria dove Tu col Padre e con lo Spirito Santo vivi e regni Dio per tutti i secoli dei secoli. 

Amen.

LA PRATICA DELL'ORA SANTA -testi di Padre Matteo Crawley, introduzione


L'Ora Santa è una pratica di devozione molto cara al Cuore Sacratissimo di Nostro Signore: fu infatti richiesta a Santa Margherita Maria Alacoque direttamente da Gesù Cristo, in particolar modo in riparazione dei peccati e come consolazione per questo Divin Cuore tanto oltraggiato dalle freddezze ed offese umane.
Nella pratica, si tratta di un'ora di preghiera, di una veglia, da offrire al Signore nella sera del giovedì che precede il primo venerdì del mese.
L'Ora Santa dovrebbe svolgersi dalle 23:00 alle 24:00, ma la Chiesa concede la facoltà  -per motivi di chiara comprensione pratica, di anticiparla- purché si svolga dopo le ore 16:00.

Padre Matteo Crawley

Esistono molte "versioni" dei testi adottabili per la pratica dell'Ora Santa, uno di questi fu composto dal Servo di Dio Padre Matteo Crawley-Boevey, sacerdote della congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria, molto conosciuto, ancora oggi, per il suo impegno (anche in Italia) nell'incremento della pratica dell'"intronizzazione" delle effigi del Cuore di Gesù (pratica indicata da Nostro Signore a Santa Margherita Maria Alacoque).
Fra le famiglie che ebbero la fortuna di conoscere il Padre e farsi da loro avviare ad una maggiore devozione al Sacro Cuore, si può menzionare quella dei beati Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi. 



A partire da oggi, il blog pubblica alcuni estratti dei testi del Servo di Dio sull'Ora Santa, nella speranza che in tanti si uniscano spiritualmente in preghiera a quanti dedicano quest'ora alla consolazione del Cuore di Gesù ed alla riparazione!




-ORIGINE DELL'ORA SANTA-


La pratica dell'Ora Santa, risale direttamente alle rivelazioni di Paray-le-Monial e attinge, di conseguenza, la sua origine dal Cuore stesso di nostro Signore.
Santa Margherita Maria pregava davanti al Santissimo Sacramento esposto.Nostro Signore si presentò a lei in una splendida luce: le indicò il suo Cuore e si lamentò amaramente dell'ingratitudine di cui era oggetto da parte dei peccatori.
«Ma almeno — aggiunse — dammi la consolazione di supplire alle loro ingratitudini, per quanto potrai esserne capace».
Ed Egli stesso indicò alla sua serva fedele i mezzi da utilizzare: la Comunione frequente, la Comunione del primo venerdì del mese e l'Ora Santa.

«Tutte le notti dal giovedì al venerdì — le disse — ti farò partecipare alla stessa tristezza mortale che volli provare nell'Orto degli Ulivi: questa tristezza ti condurrà senza che tu lo possa comprendere, ad una specie d'agonia più dura a sopportarsi della morte. 
E per unirti a me, nell'umile preghiera che presenterai allora al Padre mio, in mezzo a tutte le angosce, ti alzerai tra le ventitré e mezzanotte, per prostrarti per un'ora con me, con la faccia a terra, sia per calmare la collera divina chiedendo misericordia per i peccatori, sia per addolcire in certo modo l'abbandono dei miei apostoli, che mi obbligò a rimproverarli di non aver potuto vegliare un'ora con me; durante quest'ora tu farai quello che io t'insegnerò»
In altro luogo la Santa soggiunge: «Egli mi disse in quel tempo che tutte le notti, dal giovedì al venerdì, avrei dovuto alzarmi nell'ora indicatami per dire cinque Pater e cinque Ave Maria, prostrata a terra, con cinque atti di adorazione, che Egli mi aveva insegnato, per rendergli omaggio nell'estrema angoscia che Gesù aveva sofferto nella notte della sua Passione».




-SPIRITO-


Nostro Signore stesso indicò a Santa Margherita Maria con quale spirito dev'essere fatta questa preghiera. 
Per esserne convinti basta ricordare gli obiettivi che il Sacro Cuore chiese di avere alla sua confidente. 
Ella doveva, come abbiamo visto:1. calmare la collera divina;2. chiedere misericordia per i peccati;3. riparare per l'abbandono degli apostoli.
È superfluo soffermarsi a considerare il carattere d'amore compassionevole e riparatore che hanno questi tre scopi.Non c'è da meravigliarsi d'altronde, poiché tutto, nel culto del Sacro Cuore, converge verso questo amore misericordioso e questo spirito di riparazione. 
Per convincersene basta rileggere il racconto delle apparizioni del Sacro Cuore alla Santa:«Un'altra volta, — ella disse — in tempo di carnevale... Egli si presentò a me, dopo la Santa Comunione, con l'aspetto di un Ecce Homo carico della sua croce, tutto coperto di piaghe e di ferite; il suo sangue adorabile sgorgava da tutte le parti e diceva con voce dolorosamente triste: «Non ci sarà dunque nessuno che abbia pietà di me e che voglia compatire e partecipare al mio dolore, nello stato compassionevole in cui mi mettono i peccatori, soprattutto adesso?».
Nella grande apparizione, ancora lo stesso lamento:«Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini, che niente ha risparmiato fino ad esaurirsi ed a consumarsi per attestare loro il suo amore; e per riconoscenza, dalla maggior parte di essi io ricevo solo ingratitudini con i loro sacrilegi e con la freddezza e il disprezzo che hanno per me in questo Sacramento d'amore. Ma ciò che mi fa ancor più male, è che proprio dei cuori a me consacrati si comportano così».
Chiunque ha sentito questi amari lamenti, questi giusti rimproveri di un Dio oltraggiato dal disprezzo e dall'ingratitudine, non si meraviglierà della profonda tristezza che domina in queste Ore Sante, né di trovarvi sempre, dovunque,l'accento del richiamo divino. Noi abbiamo semplicemente voluto far sentire l'eco fedelissima dei lamenti ineffabili (Cfr. pm 8,26) del Getsemani e di Paray-le-Monial.
Ora, nell'una come nell'altra occasione, Gesù più che parlare, sembra singhiozzare d'amore e di tristezza. Così non ci stupiremo di sentirci dire dalla Santa: «Poiché l'obbedienza mi ha permesso questo (l'Ora Santa), non si può dire quello che io ne soffrivo, perché mi sembrava che questo Cuore divino versasse nel mio tutta la sua amarezza e riducesse l'anima mia in tali angosce ed agonie così dolorose, che mi pareva talvolta doverne morire».
Non perdiamo però di vista lo scopo finale che nostro Signore si propone con il culto del suo Cuore divino, che è il trionfo di questo Cuore Sacratissimo: il suo Regno d'Amore nel mondo.Ascoltiamo la spiegazione che lo stesso Salvatore Divino diede a Margherita:«Egli mi fece vedere — dice la Santa — che questa devozione era come un ultimo sforzo del suo amore, il quale voleva favorire gli uomini in questi ultimi secoli, con questa redenzione amorosa per ritrarli dall'impero di Satana che Egli voleva rovinare, per metterci sotto la dolce libertà dell'impero del suo amore, che Egli voleva stabilire nei cuori di tutti quelli che avrebbero voluto abbracciare questa devozione».
Altrove la Santa scrive ancora: «Egli regnerà nonostante i suoi nemici e si renderà il padrone dei cuori ch'Egli vuole possedere, giacché è lo scopo principale di questa devozione convertire le anime al suo amore».
Questa promessa profetica e consolante di cui noi vediamo ogni giorno l'attuazione, è ricorrente nei suoi scritti.
L'Ora Santa deve dunque servire a preparare e a stabilire questo Regno del Sacro Cuore; essa lo prepara infatti, soprattutto se si prega pubblicamente e con solennità.Per assecondare questo sforzo del Cuore divino, per cooperare al suo trionfo, noi gli terremo compagnia nell'Ora Santa fino a che, con Lui e per Lui, raggiungeremo la vittoria o la morte. 
Ecco perché spesso i suoi fedeli adoratori ripetono: «Venga il Regno d'amore del tuo Cuore!». 
Questo grido deve offrirgli riparazione per l'abbandono nel quale lo lasciarono per tanti secoli i numerosi figli ingrati...



— PRATICA-


I. — L'Ora Santa dev'essere una preghiera meditata: è un esercizio di preghiera mentale, dicono gli statuti, o di preghiere vocali, che ha per oggetto l'agonia di nostro Signore nell'Orto degli Ulivi, con gli scopi indicati dal Sacro Cuore e precedentemente citati... 
Si consiglia non una semplice lettura frettolosa ma lenta e meditata, affinché sia vera preghiera: in quest'ultimo modo il tempo necessario è stato calcolato di circa un'ora.I punti di sospensione e le pause suggerite non sono che un invito al raccoglimento per l'anima che desidera assaporare questa devozione così bella nel suo profondo significato e così straordinariamente attuale per i tempi che stiamo vivendo.
II. — La devozione dell'Ora Santa si fa in gruppo o soli, in chiesa o altrove, il giovedì sera dalle undici a mezzanotte, oppure dal momento in cui è permesso dalle regole ordinarie dell'Ufficio del Canone di recitare il mattutino del giorno seguente.L'Ora Santa come Nostro Signore l'ha insegnata a Santa Margherita Maria, non si pratica in un giorno o in un'ora qualsiasi, ma nella serata del giovedì. Sarebbe più corretto riservarle l'ora dalle ventitré a mezzanotte, tuttavia, per favorire questa santa pratica e affinché possa essere alla portata di tutti i fedeli, la Santa Chiesa autorizza ad anticiparla. come è detto sopra. Si può dunque sempre praticarla dopo le ore 16. Prima di iniziare la preghiera sarà bene determinare le intenzioni particolari per le quali si desidera offrirla.III. — Per acquistare l'indulgenza conferita alla pratica dell'Ora Santa, bisogna farsi iscrivere all'Arciconfraternita dell'Ora Santa. Per questo basta mandare il proprio nome e cognome al Monastero della Visitazione di Paray-le-Monial (Saóne-et-Loire) o ad una delle Confraternite affiliate. Con questa iscrizione non si contrae l'obbligo di fare l'Ora Sante ogni settimana e neppure ogni mese, ma i fedeli associati dei Sacri Cuori e membri delle famiglie che riconoscono particolarmente la regalità del Sacro Cuore, si sentiranno onorati di farla regolarmente almeno la vigilia del primo venerdì del mese, e, se possibile, tutte le settimane, come faceva la Santa.
Le persone che non avranno la possibilità di pregare ai piedi del tabernacolo, potranno farlo nella loro abitazione davanti all'immagine di Cristo Re.

IV. — Gli associati all'Ora Santa possono acquistare un'indulgenza plenaria applicabile alle anime del Purgatorio ogni volta che fanno l'Ora Santa, e questo con le condizioni ordinarie: Confessione entro gli otto giorni, Comunione il giovedì o il venerdì, preghiera secondo l'intenzione del Santo Padre in una chiesa o cappella pubblica.
V. — Ancora un'ultima parola sulla pratica.In queste Ore Sante, noi presentiamo spesso il Sacro Cuore mentre soffre gli orrori dell'agonia, come se fosse maltrattato e ferito in quel momento dai delitti dei peccatori. Ciò non vuoi dire che nostro Signore possa ancora essere colpito dai nostri misfatti e dai nostri peccati. Dopo la sua morte dolorosa e la sua gloriosa risurrezione, Egli non è più soggetto alla sofferenza e la morte con le sue conseguenze non Lo toccano più (Cfr. Rm 6,9) perché ha vinto la morte, pena del peccato (Cfr. Rm 5,12).Egli è presente nel Santo Sacramento come è in cielo, glorioso e felice e gode per sempre e ad ogni istante la ricompensa delle sue opere redentrici (Cfr. Eb 10,12). Il modo prodigioso, peraltro, per cui Egli è presente sotto le specie sacramentali, basterebbe per sottrarlo ai nostri attacchi e ai nostri tentativi criminali.
Perché dunque parlare così? Ma perché proprio così parla lo stesso nostro Signore, in quasi tutte le apparizioni alla Santa. 
Perché Egli agisce ancora così, quando si mostra a Santa Geltrude e agli amici del Sacro Cuore, perché durante l'orribile agonia nell'Orto degli Ulivi (Cfr. Le 22,43) e durante tutta la Passione, il suo Cuore ha realmente sanguinato sotto i colpi che i nostri peccati Gli causavano.Anche per colpa nostra, quindi, Gesù ha sofferto; i nostri peccati attuali sono dei veri sforzi criminali per ferire e trafiggere il Cuore amantissimo del Re d'amore.
Se i nostri peccati non Lo raggiungono ora... non dipende da noi...Egli, nel periodo della sua vita terrena, ha previsto tutto, tutto compreso, tutto penetrato, e ne è stato afflitto fino alla morte (Cfr. Mt 26,38) questa triste visione gli ha fatto versare lacrime di sangue (Cfr. Le 22,44).Affrettiamoci ad aggiungere ch'Egli ha anche previsto tutte le nostre riparazioni, tutti i nostri atti di virtù per consolarlo e ricambiare il suo amore. 
Dunque sono i nostri delitti e le nostre ingratitudini le vere cause delle sue sofferenze e della sua morte crudele, che Lo fanno parlare in questo modo così adattato alla nostra povera natura, così necessario anzi perché i nostri cuori di carne siano commossi ed attratti! «Non ci sarà nessuno che abbia pietà di me e che voglia compatire e partecipare al mio dolore nello stato pietoso in cui mi mettono i peccatori, specialmente adesso?».




— CONCLUSIONE-


Che i sacerdoti e i religiosi, che tutti gli apostoli del Cuore divino si ricordino dunque il significato profondo e la meravigliosa efficacia di questa devozione. 
«Le più grandi grazie che io ricevevo dalla sua bontà — dice la Santa — erano nella Santa Eucaristia e nella notte, soprattutto quella dal giovedì al venerdì, in cui ottenevo degli ineffabili favori».Non dimentichiamo le promesse del Sacro Cuore in favore dei suoi apostoli: «Sembra che Egli mi abbia fatto vedere che molti nomi erano scritti (nel suo Cuore) in forza del desiderio che essi hanno di farlo onorare e che perciò Egli non permetterà mai che ne siano cancellati».
Che siano dunque numerosi gli apostoli e le anime che, santificate da quest'amore, possono esclamare insieme alla confidente del Sacro Cuore:«O Cuore liberalissimo, sii tutto il nostro tesoro e la nostra pienezza, Ti prego, non tollerare che io sia eternamente priva d'amore per Te. lo desidero ardentemente d'essere unita a Te, di possederti, d'inabissarmi in Te, per non vivere più se non di Te, che sei il mio rifugio per sempre... Ch'io non viva che di Te e per Te. Sii dunque la mia vita, il mio amore! Così sia».